Era la notte di Napoli Juventus, 25 marzo 2010
Mi fu detto così, quasi per caso, di prepararmi perché sarei stato io lo speaker dello stadio per qualche settimana. Non ci credevo, pensavo che qualcosa non sarebbe andato bene e che non ce l'avrei fatta.
Ero emozionato, teso e spaventato ma ero sicuro di dover fare solo qualche partita e quindi mi dissi che avrei dovuto dare il massimo e cercare di stare tranquillo. Ricordo che cercai di non pensare troppo all'emozione del bordocampo e all'essere a due passi dai miei idoli.
Ricordo lo stadio pieno e il goal di Chiellini. Pensavo a cosa sarebbe successo se non avessimo vinto. C'erano Paolo e Fabio Cannavaro, fratelli ma avversari. C'era Ezequiel Lavezzi e il rigore sbagliato da Hamsik.
C'erano poi tre meravigliosi goal che al Napoli regalavano punti (e una storica doppietta prima a Torino e poi in casa) e a me una delle più belle serate della mia vita.
Non lo sapevo ancora ma quella sera il destino aveva giocato anche a favore mio regalandomi poi 5 competizioni europee, 5 campionati di serie A, diverse serate di coppa Italia culminate nella notte magica dell'Olimpico per la finale vinta (ancora contro la Juventus!).
Era il 25 marzo 2010 e mi ricordo bene le lacrime a fine partita.
Avevamo vinto e io ero nell'unico posto dove un napoletano vorrebbe essere nel giorno di Napoli Juventus: lo stadio San Paolo.